PERUGIA PER… LA TRASPARENZA
Intervista a Ivano Porfiri, Direttore di Umbria24
Innovation Lab, si è voluto guardare un po’ intorno, raccogliendo delle informazioni e dei pareri per conoscere e capire meglio la percezione che si ha di Perugia.
La prima persona che è stata intervistata a questo proposito è Ivano Porfiri, trentasettenne direttore di Umbria24, un giornale on line nato circa 3 anni fa per dare all’Umbria un punto di riferimento online per le news di cronaca locale.
Ecco un estratto della nostra chiacchierata:
InnovationLab – Come è nata l’idea di creare Umbria24? Raccontacelo brevemente.
Ivano Porfiri – Umbria24 è nata da un gruppo di giornalisti che in quel momento si trovavano fuori dal mercato giornalistico. Stando senza fare niente abbiamo visto che in Umbria mancava un giornale regionale con una redazione strutturata, che si occupasse prevalentemente di cronaca ma anche di altri temi. Allora abbiamo provato a contattare vari editori e dopo diversi rifiuti alla fine abbiamo bussato alla porta dell’Arci che ci ha dato un supporto sia logistico che di risorse per partire e ora sono due anni e mezzo che c’è Umbria24, che continua a crescere sempre di più.L’inizio è stato duro perchè era tutto nuovo, dall’usare il mezzo internet (per me che venivo dalla carta stampata, per gli altri c’è chi era più o meno avvezzo), poi abbiamo fatto un restyling al sito e oggi siamo quello che siamo.
InnovationLab – Quindi l’idea di puntare sul giornale online piuttosto che sulla carta stampata dipende dalla tipologia di pubblico che volete raggiungere?
Ivano Porfiri- È stata una constatazione fatta guardandosi intorno. La gente compra sempre meno giornali e cerca informazioni sul web. Fare un giornale online è possibile, invece fare giornali di carta no, servono dei mezzi economici molto più grandi. Inoltre avevamo una prateria libera perchè c’erano già alcuni giornali online che sono stati pionieri in Umbria, ma settoriali; altri giornali che si occupano di ogni tipo di notizia c’erano solo a livello nazionale.
InnovationLab- Punto di forza e di debolezza di Perugia. Risposta secca.
Ivano Porfiri- Il punto di forza è la sua posizione geografica, la multiculturalità, l’immagine che si è costruita negli ultimi anni incrociando le due università. Pur avendo l’immagine di una città medievale chiusa, è una città che invece nel momento in cui sono arrivato io mi è sembrata molto aperta, vivendola all’inizio da studente. Punto di debolezza è il degrado della vita cittadina che sta vivendo Perugia, come stanno vivendo tutte le città italiane. Il degrado c’è in parte perchè si ha la percezione di com’era la città prima, in parte perchè è vero che sta peggiorando sempre di più dal punto di vista della sicurezza. In più la struttura economica è molto debole, non c’è molto lavoro, non c’è nel resto d’Italia! Qui in particolare manca il saper fare l’impresa, il tessuto imprenditoriale è abbastanza arrettrato, lo riscontriamo anche noi quando andiamo a cercare pubblicità.
InnovationLab- Sappiamo più volte che Perugia è balzata sotto i riflettori della cronaca per fatti tutt’altro che piacevoli. Che tipo di effetto ha avuto, lei cosa ha appreso dalla cittadinanza?
Ivano Porfiri- La madre di tutto questo è l’omicidio di Meredith in cui Perugia è stata messa sotto un riflettore in modo anche violento e ingiusto secondo me. I perugini non hanno mai sentito loro quella vicenda, lo vediamo ora quando inseriamo le notizie sul sito. Quel delitto non interessa più, viene rifiutato perchè è costato tanto sotto il punto di vista dell’immagine ed è un delitto che effettivamente poteva avvenire in qualsiasi città universitaria d’Italia. I media hanno molto speculato su questo fatto, in parte secondo me per una serie di concause: per il contesto americano e quello inglese, ma anche per il discorso della città modello. “Mando mio figlio a studiare a Perugia perchè è tranquilla.” Questo si è un pò rotto e da lì in poi ne sono successe tante e si è andato a ripetere lo stereotipo che si era creato con Meredith, innescando un percorso pericoloso. Se prima lo stereotipo era quello della città tranquilla, per cui mando mio figlio a studiarci, ora lo stereotipo è diventato quello della città violenta. Ne risentono tutti, per cui la gente è sicuramente impaurita ma dall’altra parte rivendica un suo modo di essere che è distante da questi modi violenti.
InnovationLab- Quindi a Perugia cos’è che manca?
Ivano Porfiri- Manca il senso di sicurezza sicuramente, in parte è giustificato perchè è vero che la vita è degradata, in parte è amplificato perché, se si guarda dal punto di vista delle statistiche, le autorità dicono che i reati negli ultimi anni sono notevolmente calati. Invece la paura è cresciuta, forse perchè i media hanno contribuito a questo, c’è un bombardamento dal primo istante in cui una cosa succede. Però effettivamente questo senso di sicurezza manca e il degrado nella città c’è e mettervi riparo non è semplice anche perchè non lo può risolvere una persona sola. Solitamente la prima persona a cui ci si rivolge è il sindaco, però sulla pubblica sicurezza ha potere fino ad un certo punto; dall’altra parte le forze dell’ordine dovrebbero fare di più, occorrono più uomini però chi taglia è il governo, per cui è tutta una serie di concause che si innescano. Ci dovrebbe essere il riscatto da parte dei cittadini: riappropriarsi del quartiere, accendere luci buone perchè non si accendano quelle violente.
InnovationLab- Si sta parlando già da un pò di tempo di Perugia-Assisi candidata a capitale europea della cultura per il 2019. Tu cosa ne pensi?
Ivano Porfiri- Noi siamo mediapartner di questa campagna, io penso che sarebbe una grande opportunità, di certo non sarà semplice arrivare a questo traguardo, sia perchè ci sono tante altre città che vi sono candidate, sia perchè bisognerebbe fare di più di quello che si sta facendo. Però siamo ancora alla precandidatura, quindi c’è tempo di fare grandi eventi culturali. Penso che Perugia dovrebbe puntare moltissimo a quello che sta diventando negli ultimi anni, cioè un luogo per grandi eventi culturali. C’è una sorta di polo a cielo aperto, perchè ha uno scenario fantastico rispetto ad altri luoghi chiusi e bisogna intraprendere sempre più iniziative di questo genere.
InnovationLab- I cittadini secondo te hanno capito? Cosa ne pensano della candidatura?
Ivano Porfiri- Secondo me non la sentono molto perchè non se ne sa molto, si sta lavorando ancora a livello burocratico-amministrativo. Alcuni eventi si stanno facendo, ma andrebbe coinvolta di più la cittadinanza dal punto di vista della presentazione dei progetti. Se già si iniziasse a vedere un pò il traguardo, magari la gente potrebbe anche esserne più coinvolta.
InnovationLab- Quindi diciamo che la candidatura riassume la volontà di crescita per la città e quindi la volontà anche della collettivà di cambiare, di andare verso un traguardo migliore.
Ivano Porfiri- Per ora credo sia sopratutto una volontà degli amministratori, che hanno accolto questa chance e hanno fatto bene, perchè se arrivasse, arriverebbe in città tanta gente, si ribalterebbe anche l’immagine negativa di Perugia. Quando si candida un Paese a raccogliere le olimpiadi è ovvio che qualcuno si mette in testa l’iniziativa e poi il coinvolgimento viene successivamente, magari quando diventa più concreto. Per cui penso che man mano che si arriva al traguardo inizierà ad essere anche più sentita.
InnovationLab- Tu ad esempio come cittadino di Perugia qual è la prima cosa che cambieresti?
Ivano Porfiri- Io sono un perugino d’adozione. Se potessi cambierei nei perugini il modo di vedere la propria città, sono molto critici, ma forse non solo il perugino: ognuno vede solo i difetti di quello che fa. Se fossi in loro inizierei a guardare la propria città con un pò più di orgoglio o forse l’orgoglio ce l’hanno ma sono un pò critici. Occorrerebbe cogliere un po’ più gli aspetti positivi, essere più propositivi, proporre progetti, cercare di portarli avanti. Noi abbiamo provato con un giornale online, con tanta fatica e con il tempo, magari si realizzano.
InnovationLab- Ad esempio la citta di Perugia sta puntando molto sulla sostenibilità urbana (progetti verso la mobilità alternativa, oppure un piano energetico comunale con la produzione di pannelli solari, la raccolta differenziata) cosa ne pensi?
Ivano Porfiri- Questo penso sia un dovere di tutte le città, non solo di Perugia. È ovvio che si deve fare. Non viviamo in una grande città industriale, viviamo in un luogo che non avendo un grande sistema economico, sicuramente deve puntare ad essere una capitale del turismo europea. Non lo è al momento e quindi deve insistere sui suoi punti di forza, quelli della sostenibilità e della vivibilità credo siano i primi aspetti da incentivare. Se si vuole puntare sul turismo è ovvio che si punti sulle energie alternative, sul verde, sulla sostenibilità.
InnovationLab- E secondo te però il cittadino come lo apprende questo? Come un fattore di crescita, come la vive?
Ivano Porfiri- Il cittadino secondo me questo lo apprezza. Mobilità: le biciclette le hanno messe e le hanno rubate! Per quanto riguarda le scale mobili, Perugia è stata la prima città negli anni ‘80 ad adottare questo tipo di mobilità alternativa, quindi è un lavoro che viene da lontano. Sul minimetrò si sono fatte tantissime polemiche, il perugino vede i difetti: il costo che forse è stato eccessivo e quelli che lo usano sono troppo pochi, però per una persona che viene da fuori è un tipo di mobilità che crea interesse. La gente poi secondo me alla fine è contenta di vivere in una città che è innovativa sotto questi punti di vista. Forse se devo dire qualcosa su chi la amministra. Bisognerebbe fare più uno sforzo di trasparenza, perchè il perugino se c’è una cosa che critica sono le cose che non capisce, che non gli vengono spiegate bene, in cui vede traccia di cose non chiare. Se fossi il sindaco di Perugia, metterei su internet tutti gli atti, dal primo all’ultimo scontrino, farei proprio uno sforzo di trasparenza, manderei online le sedute della giunta comunale, darei un messaggio di apertura. In questo modo secondo me i cittadini capirebbero di più la candidatura a capitale europea della cultura, il minimetrò e così via tutto il resto.
InnovationLab- Noi ad esempio come InnovationLab, a PerugiaPer, abbiamo aggiunto mobilità, energia, rifiuti ed acqua, tu ad esempio come completeresti la frase Perugia per..?
Ivano Porfiri- Per la trasparenza. A rifiuti, acqua, mobilità ed energia, aggiungerei la trasparenza.
Tags:innovationlab, Ivano Porfiri, per la trasparenza, perugia, umbria24
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