Immagine 10 luglio 2013

PERUGIA PER… I GIOVANI

Ecco qui pubblicata la terza intervista che l’Innovation Lab ha deciso di fare a Roberto Conticelli, caporedattore de “La Nazione”.

Qui sotto, un estratto dell’intervista:

InnovationLab – Ci dice un punto di forza e un punto di debolezza di Perugia.

Roberto Conticelli – Punto di forza di Perugia è intanto la bellezza della città, la sua storia, le sue tradizioni. Si tratta di una città molto legata al contesto urbano, dal passato che ancora si avverte girando per le sue vie, dalla fama notevole che ha agli occhi del mondo. Tutto questo può anche essere un elemento di debolezza, perchè una città che ha molti anni è anche una città problematica dal punto di vista urbanistico, ed è in effetti non adatta alle autovetture. Inoltre questa città non è fatta per un certo tipo di commercio che invece oggi andrebbe seguito per cercare di svilupparla. Quindi si può dire che Perugia ha un passato glorioso ma dovrebbe anche avere dei progetti per gestire questo passato e rilanciarlo nel futuro.

InnovationLab -  Perugia è balzata sotto i riflettori per fatti di cronaca tutt’altro che piacevoli, che conosciamo tutti. Che tipo di effetto ha avuto secondo lei sulla città tutto questo?

Roberto Conticelli - Ritengo che tutto il dibattito sul fatto che la vicenda Meredith- Amanda (perchè di questo parliamo) abbia danneggiato Perugia sia un dibattito falso. Infatti andando ad analizzare le voci di questo dibattito, si scopre che c’è qualcuno che dice che non andava descritta la vicenda, perchè già il descriverla voleva dire danneggiare la città. Questo non è possibile nell’era della comunicazione globale, in cui non è chi dà la comunicazione a determinare l’interesse verso un fatto o meno, ma è il fatto stesso a produrre interesse. Quindi era impossibile non parlare di una vicenda seguita negli Stati Uniti e che secondo alcuni non doveva essere seguita a Perugia dove aveva avuto luogo. Secondo me non ha danneggiato nulla: un fatto come quello purtroppo può avvenire in qualsiasi altra parte del mondo. Certo in quei giorni si batteva la gran cassa e sembrava che tutto il male fosse concentrato qui, mentre in realtà era un fatto di triste cronaca nera come ne accadono milioni ma che poteva avvenire in una qualsiasi altra città universitaria. Per cui bene ha fatto il sistema dei mass media a parlarne.

InnovationLab – Cosa manca a Perugia secondo lei?

Roberto Conticelli -A Perugia mancano prospettive di lavoro per i giovani, ma non so se è un problema di Perugia o dell’Italia in generale. È una città che affonda le radici nel passato e che dovrebbe progettare il futuro, il che può essere realizzato soltanto trovando il modo di formare i ragazzi, perchè la scuola forma giovani preparati e ritengo che i giovani di oggi sono più preparati rispetto a quelli della mia generazione, anche se purtroppo hanno meno prospettive future. Si dovrebbero cavalcare settori emergenti, sviluppando seriamente l’online per farsi conoscere attraverso i nuovi sistemi di comunicazione nel mondo.

InnovationLab – Perugia- Assisi:capitale europea della cultura per il 2019. Cosa ne pensa della candidatura?

Roberto Conticelli – Questedi solito sono situazioni rispetto alle quali uno si pone in maniera un pò scettica, perché spesso di queste iniziative si pensa che siano tutte artefatte. Nel caso di Perugiassisi devo dire che l’organizzazione tiene molto. Sono due città entrambe governate da forze politiche diverse che si sono unite insieme per cercare di far decollare un movimento che è quello umbro. Quindi si parla di Perugiassisi, ma si parla dell’Umbria intera ed è bello e positivo che ci sia questo tentativo di uscita. È un pò il tentativo di far decollare anche  dal punto di vista economico e occupazionale due identità che altrimenti faticherebbero da sole. Come andrà a finire questo ce lo dirà solo la storia, certo ci sono concorrenti molto forti come ad esempio Ravenna che è una città anche geograficamente predisposta. Comunque Perugia e Assisi si stanno adoperando molto bene per cercare di farcela.

InnovationLab - I cittadini riguardo a questa candidatura cosa ne pensano?

Roberto Conticelli - I cittadini devono essere più coinvolti. Le istituzioni dovrebbero far comprendere che dietro questa candidatura non c’è un disegno politico fine a sé stesso o la smania di un sindaco o di due sindaci di apparire, ma c’è un progetto serio complessivo di rilancio di due entità anche dal punto di vista economico. Questo va detto alla gente: secondo me vanno fatti incontri per coinvolgere quanto più possibile la gente. Questa candidatura non deve nascere nelle stanze del palazzo ma deve nascere dalla gente: molti lo hanno capito, se questa candidatura saprà essere competitiva lo sarà solo con il progetto delle persone.

InnovationLab – La candidatura riassume in un unica parola un obiettivo comune, lo potremmo definire volontà di cambiamento e di crescita, argomenti che come Perugia per ci stanno a cuore. Secondo lei su cosa può contare Perugia in questo percorso? La volontà di cambiamento espressa da questa candidatura è nelle corde dei cittadini?

Roberto Conticelli - Perugia è una città giovane. Ha l’università che dovrebbe essere un traino fondamentale. In parte è così, in parte non lo è, per tanti problemi anche legati all’economia, alla carenza di risorse ecc. La volontà di cambiamento può nascere solo dai giovani e deve essere percepita da chi è maturo, da chi sta nelle stanze del potere, ma deve poi trovare nei giovani la voglia di esserci e di farcela. Io auspico che in questa città siano sempre più coinvolti i giovani nelle istituzioni universitarie. Sono sempre contento quando vedo un politico trentenne, perchè credo che voglia agire bene, perchè avendo molti anni davanti dovrà gestire bene la città anche per sé stesso. Ma il cambiamento non è una parola che nasce da un dato anagrafico, ma dalla preparazione di questi giovani: tanto più sono preparati, tanto più sono partecipi del fatto che la città deve essere cambiata, tanto più si producono scenari positivi.

InnovatioLab – Dicevamo appunto il cambiamento. Lei la prima cosa che cambierebbe di Perugia qual’è?

Roberto Conticelli- Secondo me Perugia non è affatto mal amministrata, anzi è ben amministrata, però è una città che risente di tante problematiche strutturali. Io andrei a dare una valutazione complessiva delle strutture della città: il traffico non da ultimo, la viabilità, la collocazione dei quartieri e degli insediamenti industriali. Non andrei a ridisegnare Perugia perchè è ben disegnata, ma agevolerei un pochino il vissuto cittadino: secondo me, una città meglio organizzata è una città più vivibile e una città nella quale si lavora meglio e nella quale si hanno più prospettive.

InnovationLab – La città di Perugia conta molto sulla sostenibilità urbana, il Comune porta avanti diversi progetti in questo senso, come la mobilità alternativa, scale mobili, minimetrò, la recente incentivazione alla mobilità elettrica privata, il piano energetico comunale, l’incentivazione per l’uso di fonti elettriche rinnovabili, la distribuzione no plastic dell’acqua con le fontanelle pubbliche e i progetti intrapresi dalla Gest insieme al Comune sul tema dei rifiuti. Pensa che questo possa essere un fattore di crescita? Qual’è l’idea secondo lei dei cittadini a riguardo?

Roberto Conticelli- Che sia un fattore di crescita non c’è dubbio. C’è la necessità di un coinvolgimento vero dei cittadini, ad esempio io mi pongo sempre da cittadino nelle valutazioni delle problematiche: dei rifiuti non so nulla e se non è arrivato a me il messaggio certamente sono colpevole io, però c’è anche evidentemente una carenza delle istituzioni nel riuscire a farci comprendere certe tematiche. Nel vissuto della città una parte fondamentale dipende dal nostro approccio, dobbiamo migliorare il nostro modo di essere: io ancora vedo invece che ognuno pensa troppo a sé e si dimentica che dal gesto banale a quello più importante, che sia amministrare o altro, se sto facendo bene, faccio stare bene anche gli altri, faccio stare bene anche mia figlia o i miei parenti, ma anche chi non conosco vive meglio la città e magari al mattino mi sorride anziché urlarmi per un parcheggio.

InnovatioLab – Dopo Perugia Per che è il nostro nome, noi abbiamo aggiunto questi quattro temi: energia, mobilità, rifiuti ed acqua. Lei invece la frase Perugia Per.. come la completerebbe?

Roberto Conticelli- Sicuramente i vostri temi sono importanti. Sono quelli centrali quindi avete ben compreso qual è il futuro della città. Io aggiungo Perugia Per i giovani. Non so immaginare un’amministrazione di una città che non guardi al futuro. Insomma amministrare solo l’oggi sarebbe sbagliatissimo perché l’oggi è troppo depresso: ci sono pochi soldi, tutti ci dicono che non ce la facciamo, che siamo in crisi, ecc.. io invece siccome vedo in giro volti di giovani in gamba, penso che tutta l’Italia ce la può fare, Perugia ce la può fare.


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